ETTORE BONELLI, LA RISCOPERTA - Intervista ad Alessandro Curri

Alessandro Curri, violinista e nipote di Ettore Bonelli, durante il lockdown ha riordinato i manoscritti e le opere del nonno, dando vita ad un progetto di riscoperta del noto concertista e revisore.

In questa intervista concessa a Tag musicart ci parla del suo lavoro e della rete musicale creata durante il periodo di pandemia che ha visto coinvolti anche parte del team Tag: Tania Salinaro e Giuliano Fontanella con l’esecuzione inedita di Idillio op.41 (1945) per violino e pianoforte.

Ettore Bonelli - Idillio op.41 (1945) per Violino e Pianoforte dedicato a Maria GrimaldoGiuliano Fontanella - violinoTania Salinaro - pianoforte registrazion...

COME NASCE IL PROGETTO E QUAL È IL TUO LAVORO DI RISCOPERTA?

Il progetto nasce durante il lockdown di primavera 2020, quando finalmente ho avuto il tempo di analizzare le musiche ereditate da mio nonno, il violinista e didatta Ettore Bonelli. Seguendo un elenco delle opere da lui redatto (senza ordine cronologico) ho realizzato di essere in possesso di tutte le sue composizioni (tranne due opere, la 3 e la 17, probabilmente andate perdute) e ho notato che la loro stesura si concentrava negli anni tra il 1918 e il 1945.

Ho perciò pensato di coinvolgere un gruppo di musicisti per far conoscere, attraverso la registrazione di una ventina di brevi pezzi cameristici, anche la sua figura di compositore. Quasi tutti i brani proposti sono manoscritti, in alcuni casi la scrittura risulta sbiadita dal tempo e non sempre facile da decifrare ma, nonostante ciò da giugno siamo riusciti ad offrire il video di un brano alla settimana attraverso i social, ognuno registrato in luogo privato e senza la presenza del pubblico.

Il violino, che ha sicuramente un ruolo centrale nelle composizioni proposte, risulta spesso protagonista. Tutti i violinisti che hanno collaborato al progetto hanno un legame diretto, con Bonelli o con la scuola di Francesco De Guarneri, con Venezia  o con Padova, i luoghi dove il compositore Bonelli ha operato maggiormente sia come violinista che come didatta.

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CI PARLI DI TUO NONNO COME MUSICISTA E COME PERSONA?

Il grande rammarico è quello di non averlo mai potuto sentire suonare dal vivo, e nemmeno in qualche vecchia registrazione. I racconti di alcuni suoi allievi parlano di una persona mite, generosa ma severa, in possesso di grande facilità strumentale.

Ettore Bonelli. ritratto di Gianmaria Lepsky

Ettore Bonelli. ritratto di Gianmaria Lepsky

Lo ricordo molto dolce e paziente con me, intrigante mentre mi raccontava curiose storie sulla musica e su musicisti che non conoscevo, o aneddoti sul periodo delle due guerre e della sua giovinezza… Un nonno, insomma, che non si limitava a regalarmi le caramelle. Sicuramente, dal 1918 (l'anno del diploma a Venezia e della fine della guerra) agli anni 60, ha vissuto un periodo storico irripetibile. Poter studiare, conoscere e collaborare con personaggi come De Guarneri, Malipiero, Wolf-Ferrari, Pizzetti, Respighi, D'Annunzio, il pittore Lepsky... e avere per colleghi e amici musicisti quali Luigi Ferro, Remy Principe, Camillo Oblach, Sergio Lorenzi, Gino Gorini, Toti Dal Monte, Renato Fasano (solo per citarne alcuni) penso sia stata una fortuna unica.   

 

COME DEFINIRESTI LA SUA OPERA?

Giungere ad una conclusione su questo aspetto è un po' prematuro.

Fin qui sono stati proposti esclusivamente pezzi brevi da camera, molti dei quali hanno uno spirito "liberty-salottiero" o sono specifici per il violino. Ma esistono anche sei brani orchestrali, di cui uno per grande orchestra (Visione Eroica op.40) e altrettante composizioni strumentali molto articolate (Sonata per Violino e Piano, Viola e piano, Trio con piano e Trio per archi, un paio di Quartetti per archi e un Quartetto con piano) che probabilmente hanno uno "spessore" diverso.

Le sue composizioni degli anni '20 sono semplici, romantiche e spensierate, mentre dagli anni '30 diventano complesse e armonicamente e più strutturate. Gli influssi francesi di Debussy e in parte di Fauré, o quelli italiani di Respighi e Wolf-Ferrari, appaiono qui piuttosto marcati.

Bisogna tener presente che, rispetto alle innovazioni portate a Vienna da Webern e Schoenberg, la cultura musicale italiana privilegiava ancora la melodia alle armonie e alle sperimentazioni ardite, e manteneva influssi più tardo romantici che novecenteschi.

Per quanto riguarda la sua opera di revisore ho scoperto che sono state pubblicate ben 104 opere redatte e riscoperte di autori barocchi come Marcello, Tartini e Albinoni.

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EMERGE LA SUA VENEZIANITÀ NELLE COMPOSIZIONI CHE CI HA LASCIATO?

Sicuramente. Ci sono tra queste, ad esempio, dei brani dal titolo " Gondoliera", sia per violino (op.7) che per quartetto vocale (op.26), e "Canzoni da battello" con il testo in veneziano. Finora è stato volutamente tralasciato questo aspetto ma, a conclusione del  progetto, due dei video saranno dedicati proprio ad opere direttamente collegate a Venezia.

 

QUESTO PROGETTO HA PRESO FORMA DURANTE IL LOCKDOWN, UNENDO MUSICISTI DI VARIE PARTI D'ITALIA E DEL MONDO INTORNO AD UNA CAUSA COMUNE… PENSI CHE IL PERIODO STORICO CHE STIAMO ATTRAVERSANDO CAMBIERÀ IL MODO DI FRUIRE LA MUSICA DAL VIVO?

L'emozione che può creare uno spettacolo dal vivo penso sia imparagonabile con qualsiasi altra forma proposta e tutti, appena sarà possibile, vorranno tornare nei teatri o nelle sale da concerto per godere di quelle sensazioni. Credo però che la tecnologia vada affiancata alla tradizione, quindi immagino un futuro dove si possa fruire di eventi anche via rete o streaming, purché siano offerte di qualità e trasmesse su piattaforme adeguate. Come peraltro già fanno da anni alcune grandi istituzioni nel mondo.

 

IL PRIMO CICLO DI ESECUZIONI SI È CONCLUSO O QUASI CONCLUSO. CE NE SARÀ UN SECONDO? COME PROSEGUIRÀ IL LAVORO DI RISCOPERTA?

Le esecuzioni riprenderanno al più presto (virus permettendo) per proporre cinque video finali che andranno a concludere il percorso iniziato sei mesi fa. Per il futuro ci saranno un paio di obiettivi prioritari. Il primo, quello di pubblicare una parte di questi manoscritti, rendendoli disponibili a tutti e creando così la possibilità di divulgazione e di esecuzione. Il secondo, realizzare le registrazioni discografiche delle opere cameristiche più complesse (non rientrate nel progetto), che daranno un quadro più fedele e rappresentativo della figura del compositore.

 

ETTORE BONELLI È CONOSCIUTO PRINCIPALMENTE PER LA SUA ATTIVITÀ DI CONCERTISTA, REVISORE E DIDATTA. COME VORRESTI LO SI RICONOSCESSE D'ORA IN POI?

Il progetto non ha lo scopo o la presunzione di voler stravolgere una parte di storia della musica. Penso che la sua figura sarà ricordata principalmente per le capacità di violinista, didatta e revisore.

Ora però abbiamo riscoperto anche la sua attività di compositore, proponendo in prima esecuzione moderna brani inediti, piccole “cartoline musicali” veneziane di un'epoca ormai scomparsa. E coinvolgendo tante persone in un momento di grande difficoltà.

Al di là di tutto, credo sia la cosa più importante. La musica unisce sempre e non ha confini.


Intervista ad Alessandro Curri

Foto di Anna Vittoria Photographer

Tutte le esecuzioni registrate durante il lockdown sono state raccolte e pubblicate sul canale YouTube dedicato ad Ettore Bonelli.